lunedì 21 febbraio 2011

Massacro di dimostranti in Libia: almeno 200 morti. Al Jazeera: Gheddafi è fuggito in Venezuela

Centinaia di morti in strada e un dittatore in fuga verso il Venezuela. E' questo, o sarebbe questo, il bilancio della tragica giornata vissuta in Libia. Sarebbe, perché non è stata ancora confermata la notizia data da Al Jazeera secondo cui Gheddafi, capo di Stato della Libia dal 1969, è fuggito dal suo Paese diretto verso il Venezuela dell'amico Hugo Chavez. Il britannico Guardian parla di "almeno 200 morti".
A Tripoli l'esercito ha sparato sulla folla, mentre alcune unità si sono unite ai manifestanti. A Benghazi, la seconda città della Libia per grandezza e popolazione, si parla di "massacro".

A usare il termine "massacro" è stato Sadiq al Ghiryani, un laeder religioso libico, che ha raccontato ad Al Jazeera di truppe formate da mercenari che hanno operato una vera e propria "pulizia etnica". L'agenzia Reuters parla di almeno 50 morti oggi solo nella città di Benghazi. La popolazione ha formato barricate di fortuna nelle strade, usando cassonetti capovolti e qualunque cosa a portata di mano.
Cinquanta leader musulmani hanno diramato un appello rivolto alle forze governative per cercare di fermare il massacro dei manifestanti: "Facciamo appello a ogni musulmano affinché riconosca che uccidere un innocente è proibito dal nostro Creatore e dal suo amato profeta. Non uccidete i vostri fratelli e sorelle. Fermate il massacro ora!".
Il traffico per internet e telefoni cellulari continua a essere bloccato in tutto il Paese. Il governo libico ha oscurato anche il segnale di Al Jazeera. Il network ha già fatto sapere che sta cercando nuove frequenze per poter tornare a trasmettere, aggiungendo che chi ha bloccato il segnale dispone di tecnologie particolarmente avanzate.
Intanto Usa e Unione Europea chiedono lo stop alle violenze, ma la risposta del governo libico è fredda: la cooperazione sull'immigrazione è destinata a terminare in caso di sostegno ai dimostranti da parte dell'Occidente.

Nessun commento:

Posta un commento