La due giorni di Champions appena trascorsa ci ha ricordato la situazione del nostro calcio, e lo ha fatto nella maniera più scottante possibile. Due sconfitte, entrambe in casa, per il Milan contro gli inglesi del Tottenham e per la Roma contro gli ucraini dello Shakhtar. Al di là della brutta figura e del ridimensionamento del nostro campionato, c'è il problema del coefficiente Uefa e della quarta squadra in Champions. Chi avrebbe pensato che la difesa dell'onore italico sarebbe stato un compito del Napoli?
La graduatoria che serve a definire i posti disponibili nelle coppe europee, aggiornata a ieri sera, dice questo: Inghilterra prima con coefficiente 81.785, poi Spagna con 76.472, Germania 67.103 e Italia quarta con 59.838. Il coefficiente è calcolato sulla base delle prestazioni dei club nelle ultime 5 stagioni: quella in corso diventerebbe la quarta consecutiva nella quale le squadre tedesche hanno accumulato più punti di quelle italiane. Il sorpasso della Germania appare quindi inevitabile. Dal prossimo anno, con tutta probabilità, il quarto posto in serie A non significherà più preliminari di Champions ma Europa League. La situazione attuale è questa: 3 italiane ancora in corsa in Champions (due con un piede già fuori) contro 2 tedesche, Bayern Monaco e Shalke 04; in Europa League, dopo la catastrofe dei gironi (eliminate con merito Juventus, Sampdoria e Palermo), l'unica italiana ancora in piedi è il Napoli, impegnata questa sera nell'andata dei sedicesimi contro il Villarreal. Anche qui le tedesche sono due: Stoccarda e Bayern Leverkusen. Quest'ultima, tra l'altro, incontrerebbe proprio il Napoli nel caso entrambe le squadre si qualificassero agli ottavi.
Per conservare il quarto posto utile per la Champions 2011-2012, considerando i 7 punti in meno di coefficiente dell'Italia rispetto alla Germania, la soluzione sembra una e una sola: una delle 4 italiane ancora in corsa deve vincere una coppa. In questo momento, le uniche che sembrano ancora avere una possibilità sembrano essere Inter e Napoli. Ma non recitiamo con troppa fretta il de profundis di Roma e Milan: l'impresa è difficile ma non impossibile.
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