SPECIALE OSCAR 2011


LE NOMINATION

Il Red carpet è pronto e tra tre giorni le statuette saranno assegnate. Il film che ha ricevuto più candidature agli Oscar di quest'anno è  Il Discorso del re, di Tom Hooper, interpretato da Colin Firth, che ha vinto grazie al suo ruolo nella pellicola il Golden Globe, come migliore attore in un film drammatico. Nel cast anche Geoffrey Rush e Helena Bonham Carter. Al centro del film la storia del re balbuziente, Giorgio VI, e del rapporto con il logopedista che lo ha in cura. Al secondo posto si aggiudica 10 nomination il western True Grit (Il Grinta) dei fratelli Coen, remake del celebre film del '69 diretto dal regista Henry Hathaway, con il quale John Wayne ottenne l'unico premio Oscar della sua carriera. Medaglia di bronzo per i film The Social Network di David Fincher, basato sulla storia dell’inventore di Facebook Mark Zuckerberg, e Inception diretto  da  Christopher Nolan e interpretato da Leonardo DiCaprio, che racconta la storia di un uomo in grado di inserirsi nei sogni altrui per prelevare i segreti nascosti nel più profondo subconscio. E per finire The Fighter, diretto da David O. Russell, che ha conquistato 7 candidature. La pellicola è ispirata alla vita e alla storia sportiva del pugile americano di origini irlandese Micky Ward, campione nella categoria dei pesi leggeri. LE ALTRE CANDIDATURE:


Candidature miglior film straniero: Biutiful (Messico), Dogtooth (Grecia), In a better world love (Danimarca), La donna che canta- Incendies (Canada), Outside the law (Algeria). Il film italiano La prima cosa bella di Paolo Virzi' era stato già eliminato in fase di preselezione.

Candidature miglior attore: Javier Bardem (Biutiful), Jeff Bridges (Il Grinta - True Grit), Jesse Eisenberg (The Social Network), Colin Firth (Il Discorso del Re), James Franco (127 Ore).

Candidature miglior attrice: Annette Bening (I ragazzi stanno bene), Nicole Kidman (Rabbit Hole), Jennifer Lawrence (Winter's Bone), Natalie Portman (Il Cigno nero), Michelle Williams (Blue Valentine).

Candidature miglior regista: Darren Aronofsky (il Cigno nero), David Russell (The Fighter), Tom Hooper (Il Discorso del Re), David Fincher (The Social Network), Joel e Ethan Coen (Il Grinta - True Grit).

Candidature miglior attore non protagonista: Christan Bale (The Fighter), John Hawkes (Winter's Bone), Jeremy Renner (The Town), Mark Ruffalo (I ragazzi stanno bene). Geoffrey Rush (Il Discorso del Re).

Candidature miglior attrice non protagonista: Amy Adams (The Fighter), Helena Bonham Carter (Il Discorso del Re), Melissa Leo (The Fighter), Hailee Steinfeld (Il Grinta- True Grit), Jacki Weaver (Animal Kingdom).

I FILM D'ANIMAZIONE


E' una lotta a tre quella per l'Oscar al miglior film di animazione. A contendersi la statuetta nella categoria (nata solo nel 2001) saranno Toy Story 3, L'illusionista (L'illusioniste) e Dragon Trainer (How To Train Your Dragon). Spicca quindi l'eterno testa a testa tra i due principali studios del settore, Pixar e Dreamworks. 
Su Toy Story 3 è stato già detto tutto. Terzo capitolo della saga dei giocattoli, la Pixar per l'occasione ha introdotto il tema della crescita: Andy è cresciuto, sta per andare al college e deve decidere se conservare o buttare i giocattoli che lo hanno accompagnato sin da quando era bambino, Woody e Buzz su tutti. I piccoli eroi si ritroveranno in un vero e proprio "ospizio" per pupazzi, dove troveranno un Ken molto particolare.
Pixar chiama, Dreamworks risponde. How To Train Your Dragon (in Italia inspiegabilmente "tradotto" Dragon Trainer) è ambientato in un villaggio vichingo di un'epoca imprecisata. La particolarità del villaggio è che è infestato da draghi ostili che terrorizzano la popolazione. Combatterli è un'arte alla quale il figlio del capo, il giovane Hiccup, deve essere istruito. Ma il goffo e timido Hiccup scoprirà che i draghi "non sono cattivi, è che li dipingono così" (finta cit.). Il film è trainato dalla splendida Stick & Stones, scritta e interpretata dal cantante degli islandesi Sigur Ros, Jonsi.
Terzo incomodo, che magari potrebbe godere tra i due litiganti, è L'illusionista. Diretto da Sylvain Chomet e distribuito dalla Warner Bros (in Italia dalla Sacher di Nanni Moretti), è basato sulla sceneggiatura inedita scritta nel 1956 da jacques Tati, mimo, regista e attore francese. Il protagonista è un illusionista che , girando per spettacoli di scarso successo, capita in una comunità isolata nella Scozia degli anni '50. Lì conoscerà una ragazza, convinta di trovarsi di fronte a un vero mago.





I CORTI
The Confession
Cinque film in concorso per la sezione dei cortometraggi, che secondo Lou Lumenick, del  New York Post sono ”probabilmente il miglior gruppo degli ultimi sei anni”. Un bambino con una cartella corre in bicicletta, un altro lancia sassi nel trailer di “The Confession” di Tanel Toom. Al centro della storia  il tranquillo Sam, il ragazzino di 9 anni, preoccupato dalla sua prima confessione. La sua coscienza è pulita e quindi non può sperare in nessun sollievo da questa esperienza. Lui e il suo amico Jacob decidono di porre rimedio alla situazione, ma il loro primo scherzo innocente si trasforma inaspettatamente in tragedia. Il  ventottenne regista estone specializzato in spot televisivi, dopo la laurea in Film e Video all’Università di Tallinn nel 2005 ha continuato gli studi di regia cinematografica alla “Baltic Film and Media School”. A partire dall'autunno 2007 frequenta il Corso di laurea in regia alla London National Film.
Il quinto film corto "The Second Coming" (Teine Tulemine) è stato presentato in anteprima al Festival di Venezia. Il dramma della guerra apocalittica è stato proiettato in numerosi festival e ha vinto diversi premi, tra cui ilMiglior corto europeo” presso l'International Film Festival Arcipelago. Il suo recente film "The Confession", con il quale si è laureato, ha vinto il premio “Miglior Film Straniero agli Oscar Student” ed è nominato per il “Best Live Action Short Film” agli Oscar, il 27 febbraio


The Crush
I bambini ancora una volta invadono il palco del Kodak Theatre. Dopo “The Confession” di Tanel Toom è il turno del film “The Crush” del regista irlandese Michael Creagh, candidato agli Oscar per la sezione cortometraggi. Ardal Travis è innamorato, ma c’è un piccolo problema: il ragazzino di otto anni è cotto della sua maestra di scuola Miss Purdy, alla quale ha regalato persino un anello giocattolo. Il cuore si spezza quando scopre la prof in compagnia del suo fidanzato e soprattutto alle prese con un anello “vero”. E sarà il momento per Ardal di trovare una soluzione: lo sfiderà in un duello all'ultimo sangue.
Il regista trentasettenne che al suo debutto si aggiudica la nomination agli Oscar ha conseguito una laurea in Design al Belfast College, prima di trasferirsi a Dublino per seguire una carriera pubblicitaria per 12 anni come art director nel mondo dei film e degli spot.
Creagh spiega sulle colonne dell’Independent come è nata la sua idea per la realizzazione di “The Crush”: “Avevo visto un sacco di cortometraggi e spesso ero sconcertato da come 15 minuti potessero sembrare mezz’ora. Volevo fare qualcosa che fosse spudoratamente divertente. Non volevo essere artistoide o sperimentale. Volevo solo dimostrare che potevo raccontare una storia coinvolgente. L'arte può venire dopo, quando avrò avuto il blocco del mestiere! La storia mi è venuta una notte in treno mentre andavo da casa a lavoro. Quando il treno è arrivato in stazione avevo la trama. Con tutta la pubblicità data alle armi da fuoco nelle scuole (almeno qui negli Stati Uniti), ho usato una pistola vera, mentre 20 anni fa la gente avrebbe probabilmente fatto il contrario. Del resto sono cresciuto a Belfast, così vengo da una cultura che si aspetta che la pistola sia reale! E devo ammettere che ho volutamente giocato con tale incertezza. Alcune persone che hanno letto il copione mi hanno detto che il ragazzo avrebbe dovuto uccidere il fidanzato… Ma  era un'idea completamente impensabile per me. Non stavo scrivendo una tragedia o cercando di dire qualcosa sulla criminalità minorile. Stavo scrivendo una storia d'amore”.
Un cast familiare per un corto girato in tre giorni e completamente finanziato dal regista. Il protagonista del film è il figlio di Creagh, Oran, e il fratello Jim è il direttore della fotografia. “Avevo pensato di star facendo qualcosa di piccolo, che poteva essere adatto per YouTube.
Fortunatamente per me, mio figlio si è rivelato fantastico… Ha funzionato. E l’ho ripagato con costruzioni Lego e Nintendo DS!”.




God of Love
Un cantante lounge e campione di freccette diventa un novello Cupido e semina amore in tutta New York. E' la trovata sulla quale si basa il corto "God of Love", diretto e interpretato dal giovane regista di Brooklyn Luke Matheny e candidato agli Oscar nella categoria Best Live-Action Short Movie. Il film ha già vinto la medaglia d'oro agli Student Academy Awards del 2010, il premio della giuria all'Aspen ShortsFest e il King Award for Screenwriting al First Run Film Festival. 
Ray, il protagonista impersonato dallo stesso Luke Matheny, è un "loser" innamorato di una musicista del suo gruppo che però, come tradizione vuole, ama un altro: il chitarrista Fozzie. Che, come tradizione esige, non prova interesse per lei. Ray, preso dalla disperazione, invoca l'aiuto di Dio che gli arriva sotto forma di un pacco di freccette magiche che possono far innamorare chiunque, proprio come quelle di Eros. Matheny è cresciuto a Wilmington, Delaware. Laureato alla Northwestern University's Medill School of Journalism, ha lavorato come reporter in vari giornali, magazine e siti web. La svolta è arrivata con la serie di Mtv "Made", per la quale è stato sceneggiatore. Dopo la cerimonia degli Oscar tornerà a concentrarsi sullo script che sta scrivendo, "Ron Chisciotte".