martedì 15 febbraio 2011

Una donna a guidare la rivoluzione nello Yemen. Tawakkol Karman: "Guardate all'Egitto, vinceremo"

A capo della rivolta nello Yemen c'è una donna. Si chiama Tawakkol Karman, è una giornalista ed è presidente dell'associazione Giornaliste Donne Senza Catene. Non è una new entry: il 22 gennaio scorso la Karman è stata tenuta in stato di arresto per 36 ore, secondo la Fidh (Federazione internazionale dei diritti umani), da tre ufficiali di polizia senza alcun mandato. E' stata interrogata e trattenuta dalle autorità per rispondere delle accuse di "minare la quiete pubblica sociale" per aver organizzato diverse proteste nel campus universitario della capitale yemenita Sanaa. Il giorno seguente è stata organizzata una manifestazione di protesta contro il suo arresto, durante la quale 18 attivisti dell'opposizione e difensori dei diritti umani sono stati a loro volta fermati.
La giornalista trentaduenne ha ricevuto nei giorni seguenti diverse minacce di morte, ma continua a guidare le proteste degli studenti con lo slogan "Guardate all'Egitto, vinceremo".
Madre di tre figli, spiega l'AdnKronos , "l'attivista piu' nota dello Yemen sta cercando di modificare il modo in cui la donna e' percepita nella sua societa' conservatrice, incoraggiando la nuova generazione di yemeniti che chiedono le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, da 30 anni al potere. ''Siamo in cerca di eroi - spiega l'analista politico yemenita Abdul-Ghani Al-Iryani -. Lei riesce a fare cio' che gli uomini non possono fare in una societa' che ha numerosi pregiudizi nei confronti delle donne''". 

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