Roba da film di spionaggio. Un attacco hacker ai massimi livelli istituzionali. Si è consumata ieri una vera e propria guerriglia elettronica tra il movimento “bordeline” Anonymous e la Polizia postale. I pirati informatici hanno bersagliato i siti online del Governo, del Parlamento e della Camera dei Deputati.
Gli hacker pro Wikileaks di Anonymous hanno sferrato colpi di tipo Ddos (Distribuited denial of service, una tecnica basata sul bombardamento di richieste d'accesso al server con l'obiettivo di impedire gli accessi al sito colpito). Almeno 1400 sono stati gli utenti a boicottare il web, che ha riportato problemi di caricamento.
Anonymous è subito uscito allo scoperto rivendicando gli attacchi e denunciando il malcostume dei politici “che si addormentano o peggio iniziano a usare un linguaggio scorretto, con cori da stadio o addirittura venendo alle mani. Mentre loro litigano – prosegue il gruppo hacker in un comunicato –, fuori da quella sede istituzionale centinaia di migliaia di famiglie non arrivano a fine mese”.
L'attacco era premeditato ed era stato annunciato nei giorni scorsi proprio da Anonymous, che aveva già effettuato un'incursione informatica ai danni del sito del governo una settimana fa.
Nel giorno in cui sono scese in piazza migliaia di donne a manifestare i loro diritti urlando contro il Premier, ci ha pensato un gruppo di hacker a dare una spallata anche alla piattaforma informatica. Infatti, non sono stati colpiti solo i siti online dei vertici istituzionali, ma anche il sito di Mediaset, che è stato oscurato per mezz'ora. Per trenta minuti, Anonymous è riuscito dove tanti oppositori di Berlusconi non sono riusciti, dichiarandolo a gran voce “colpevole di conflitto d'interessi”.
Ma gli hacker non hanno intenzione di smettere. Nel loro comunicato lo hanno detto chiaramente: “Anonymous crede che questa penisola di storia, di cultura, di tradizione, di grandi personaggi non possa decadere nel baratro. Anonymous non dimentica, Anonymous non perdona le ingiustizie, aspettateci sempre”.
EMANUELE DE LUCIA
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