E' una lotta a tre quella per l'Oscar al miglior film di animazione. A contendersi la statuetta nella categoria (nata solo nel 2001) saranno Toy Story 3, L'illusionista (L'illusioniste) e Dragon Trainer (How To Train Your Dragon). Spicca quindi l'eterno testa a testa tra i due principali studios del settore, Pixar e Dreamworks.
Su Toy Story 3 è stato già detto tutto. Terzo capitolo della saga dei giocattoli, la Pixar per l'occasione ha introdotto il tema della crescita: Andy è cresciuto, sta per andare al college e deve decidere se conservare o buttare i giocattoli che lo hanno accompagnato sin da quando era bambino, Woody e Buzz su tutti. I piccoli eroi si ritroveranno in un vero e proprio "ospizio" per pupazzi, dove troveranno un Ken molto particolare.
Pixar chiama, Dreamworks risponde. How To Train Your Dragon (in Italia inspiegabilmente "tradotto" Dragon Trainer) è ambientato in un villaggio vichingo di un'epoca imprecisata. La particolarità del villaggio è che è infestato da draghi ostili che terrorizzano la popolazione. Combatterli è un'arte alla quale il figlio del capo, il giovane Hiccup, deve essere istruito. Ma il goffo e timido Hiccup scoprirà che i draghi "non sono cattivi, è che li dipingono così" (finta cit.). Il film è trainato dalla splendida Stick & Stones, scritta e interpretata dal cantante degli islandesi Sigur Ros, Jonsi.
Terzo incomodo, che magari potrebbe godere tra i due litiganti, è L'illusionista. Diretto da Sylvain Chomet e distribuito dalla Warner Bros (in Italia dalla Sacher di Nanni Moretti), è basato sulla sceneggiatura inedita scritta nel 1956 da jacques Tati, mimo, regista e attore francese. Il protagonista è un illusionista che , girando per spettacoli di scarso successo, capita in una comunità isolata nella Scozia degli anni '50. Lì conoscerà una ragazza, convinta di trovarsi di fronte a un vero mago.
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